robyepierre: account dal 05-Apr-06 in Italia
Gli Albi del Falco
costituiscono la più importante e longeva serie supereroica del dopoguerra,
contando ben 574 numeri (anche se dal N° 529 aveva cambiato nome in Superman
Nembo Kid) in circa 13 anni di permanenza in edicola. La collana
esordisce il 16/05/54 come pubblicazione quattordicinale, con un formato
tascabile di 12,5x18 cm per sole 32 pagine. Questo formato era identico a quello
di una testata di sicuro successo: gli Albi della Rosa che pubblicavano
materiale Disney. Questo permetteva alla Mondadori di distribuire le spese fisse
(taglio, confezione) sulle due collane e di mantenere quindi il prezzo più
basso, appena 20 lire. Nei primi 30 albi l'unico super-eroe presente è Superman,
che qui viene chiamato Nembo Kid. L'origine di questo nome derivò dalla volontà di italianizzare il concetto di super eroe americano con l'inserimento di parola italiana (nembo) collegata anche a certa retorica veicolata sin dai decenni precedenti. Questo però creò qualche necessità di adattamento assai limitato ai
traduttori ed ai grafici italiani che eliminarono per un po' la S dal petto e dal
mantello, che così riportavano solo uno scudo vuoto (che nei primi albi era
rosso, poi dal N° 19 diventa giallo). Inoltre i traduttori avevano il loro da
fare per cercare di rendere i tanti giochi di parole che gli autori americani
facevano con il nome di Superman. Ecco quindi inventati gli Ultra-poteri
(anziché i super-poteri), e tutte le altre cose correlate che divenivano ultra
invece che super. Nei primi periodi c'era anche poca cura nelle supervisioni,
tanto che i personaggi (soprattutto i cattivi) cambiavano di nome da un albo
all'altro, ad esempio Prankster chiamato prima Tabor (N° 10), poi
Pagliaccio (N° 20), poi Beffeggiatore (N° 43) ed infine Burlone (nome tra
l'altro già usato per altri 2 personaggi!). Tutti i comprimari di Superman sono
già presenti fin dalla prima storia (ma del resto lo erano quasi tutti già
nelle prime storie americane), e sono chiamati con i nomi originali americani o
qualcosa di molto simile, come per Luisa Lane (anziché Lois), Jimmy
Olsen, Perry White e naturalmente Clark Kent. Il disegnatore principe
dei primi albi è Wayne Boring, che disegna quasi tutte le storie di
Superman presentate. Qui è sicuramente nel suo periodo migliore con ancora una
buona dinamica e con paesaggi decisamente futuristici. Il suo Superman era
davvero un eroe "monoblocco" dal torace possente e dalla forte
muscolatura. Altro disegnatore molto presente in quel periodo, e quasi fino alla
fine della serie, era Al Plastino, che faceva un superman talmente
massiccio che, più che muscoloso, pareva
piuttosto sovrappeso....
Con il N°31 la collana si riduce di dimensioni a soli cm 12x16,5 (con 36 pagine
ed il prezzo aumentato a 25 lire), costringendo i lettori di allora ad
affaticare notevolmente la vista per leggere testi scritti davvero in caratteri
minuscoli. Intanto dal N°65 la collana riprende il suo formato originario che
manterrà fino alla fine, mentre il prezzo sale a 30 lire dal N°71.
Inizialmente tutte le storie sono tratte dalle due testate di Superman (Action
Comics e Superman), poi arriva (nel già citato N°33) World's Finest
Comics, e poco dopo iniziano a comparire le storie di Superboy
(dal N° 47) tratte dalle sue due collane Superboy e Adventure Comics. In
questo caso il nome non viene modificato, ovvero Superboy viene chiamato
semplicemente Nembo Kid ragazzo, e del resto Kid significa appunto
ragazzo. Subito dopo appaiono addirittura le storie "a-solo" di Jimmy
Olsen (dal N°50) tratte dalla testata a lui dedicata Superman's pal
Jimmy Olsen. Queste ultime diventano sempre più invadenti, tanto da essere
addirittura fastidiose (nel N°87 ad esempio ci sono solo di queste storie)
anche perché la qualità è veramente scarsa, e nonostante gli episodi
disegnati da un già bravissimo Curt Swan, le storie sono spesso davvero
stupide. Dal N°106 iniziano ad apparire avventure tratte dalle due collane di
Batman, mentre fino a quel momento l'uomo pipistrello era apparso solo assieme a
Superman in albi tratti da World's Finest Comics. Questo era sicuramente dovuto
al fatto che la collana era passata alla periodicità settimanale a partire dal
N°103, e quindi aveva bisogno di attingere ad altre fonti di materiale da
stampare, visto che si era arrivati alle 144 pagine al mese! Il disegnatore più
significativo di quel periodo di Batman era Dick Sprang, che realizzava
disegni molto dinamici e dettagliati, ma anche molto caricaturali. A dargli man
forte, assieme comunque a tanti altri, il più classico Sheldon Moldoff.
Poco più avanti (N°143) arriverà anche la collana di Luisa
Lane (Superman's Girlfrend Lois Lane), che si contraddistingue per
gli ottimi disegni di Kurt Schaffenberger, forse il più gradevole tra
tutti i disegnatori delle testate della Superman Family, coadiuvato di tanto in
tanto da un Curt Swan in decisa ascesa, che di li a breve sarebbe
diventato il maggiore (e migliore) disegnatore di Superman. Come al solito
succedeva nella collana, il primo albo di L.L. viene pubblicato diverso tempo
dopo, sul N°179, ma del resto gli albi venivano pubblicati alla rinfusa, anche
se, venendo stampati a breve distanza dalla loro pubblicazione in USA, non erano
poi scombinati in modo drammatico, e comunque c'era ben poca continuità tra gli
episodi. Tra l'altro si riscontrano nelle varie collane, salti di interi albi
americani (che spesso contenevano 3 o 4 storie ciascuno), ed è impossibile ora
stabilire se li abbia saltati la Mondadori o se li fossero persi direttamente
alla D.C.. Oltre a rimontare, per adattare al formato, quasi tutte le tavole, la
Mondadori faceva anche copertine in proprio, o ingrandendo qualche vignetta o
facendo orribili montaggi. Comunque dal N°33 quasi tutte le cover sono tratte
dagli albi originali, anche se talvolta ricalcate, e naturalmente sempre
ritoccate per eliminare la S o altri particolari.
Nel N°197 ecco comparire Nembo Star, alias Supergirl,
disegnata Jim Mooney che sarà il disegnatore ufficiale di tutte le
storie. Ovviamente, con la solita coerenza, la
sua vera prima storia, quella che ne narra l'arrivo, si trova nel N°205. Nel
N°221 troviamo la prima apparizione della Legione
degli Ultra-eroi, (Legion
of the Superheroes) la cui prima storia originale viene stampata
addirittura nel N°332. E' questo il primo gruppo di Super Eroi pubblicato in
Italia. Tra l'altro in quel periodo gli A.d.F. erano stati affiancati dal più
corposo Superalbo Nembo Kid, iniziato
il 20/06/1960, un mensile di 68 pagine in grande formato (più del
normale Comic Book americano) dal costo di ben 100 lire, che pubblicava
avventure degli stessi personaggi. Le storie della Legione furono in maggioranza
destinate a questa collana, dove vennero presentati ufficialmente sul N°7. Le
avventure della Legione sono forse le uniche della D.C. ad avere una certa
continuità, per cui soffrono abbastanza della pubblicazione disordinata,
soprattutto nell'ultimo periodo, quando l'arrivo di Jim Shooter gli dona
un vero spirito di gruppo ed una sequenza di eventi molto incalzante, con morti
ed allontanamenti di personaggi. La vera rivoluzione degli A.d.F. partì però
dal N°241 con l'arrivo del primo dei nuovi supereroi della Silver Age D.C. : Flash.
Da quel momento iniziarono pian piano ad apparire molti altri personaggi, e
così anche in Italia scoprimmo il vasto universo supereroico della più grande
casa editrice americana. Flash debutta in contemporanea su tutte e due le
testate, su S.A.N.K. nel N°6. Stavolta la presentazione delle storie avvenne
quasi in modo cronologico. Quasi perché in realtà iniziarono a pubblicare la
prima avventura tratta dal N°1 della collana principale di Flash, dimenticando però che
il lancio del personaggio era avvenuto sull'antologico Showcase, le cui
storie, compresa quella ormai mitica delle origini (su S.A.N.K. 31), vennero
presentate tempo dopo a partire da A.d.F. N°330, ovviamente in ordine sparso.
Le storie di Flash erano davvero una boccata d'aria fresca nelle ripetitive e
statiche avventure viste fino ad allora, con gli splendidi e moderni disegni di Carmine
Infantino e le fantasiose storie di John Broome. Non così invece i
successivi due nuovi personaggi presentati, ovvero Il
Segugio Marziano, alias Martian Manhunter,
nel N°280 (era già apparso pochi giorni prima sul Superalbo N°15 con la
storia delle origini) e Freccia Verde alias Green
Arrow nel N° 302, preceduto però nel N°301 da una storia a fianco
di Superboy (che gli insegna a tirare con l'arco!!!!! pochi giorni dopo
arriverà anche sulle pagine del Superalbo N°20). Le loro storie hanno
ancora tutto il retaggio e le ingenuità degli anni 50, e sono quindi per la
maggior parte ripetitive e noiose. Da notare solamente la mano del grande Jack
Kirby in alcune storie di Freccia Verde. A partire dal N°317 del 13/05/1962
la foliazione viene ancora aumentata, arrivando alle 52 pagine per 50 lire
(arrivando così a 276 pagine al mese!!!), per
cui la presenza di altri personaggi oltre ai soliti Batman e Superman diventa
costante, e vengono perfino realizzate storie in Italia (le troverete trattate a
parte cliccando qui). Qualche tempo dopo il Superalbo Nembo Kid
aveva cambiato nome in Batman Nembo Kid (dove Batman era appunto una presenza
fissa), con il N°73, ed aveva iniziato a pubblicare anche delle sequenze di strisce prese dai
quotidiani sia di Superman che di Batman.
Dovremo comunque aspettare fino al
N°422 degli A.d.F. prima di vedere il secondo eroe della Silver Age, ovvero Lanterna
Verde (Green Lantern,
che compare prima su S.A.N.K.N°50), in una storia di Flash, mentre la sua
collana regolare è stampata dal N°435 (ovviamente le origini sono nel N°439).
Ancora in una storia assieme a Flash compare nel N°449 altro eroe della Silver
Age: Atom. Poco dopo troveremo anche i Giovani Titani,
ovvero i Teen Titans (N°450) la cui serie
regolare parte però solo sul N°534. Dal N°509 compaiono anche Falco
ed Alata (Hawkman e Hawkgirl).
Tutte queste tre serie si contraddistinguono per ottimi disegni e testi molto
meno banali, spesso anche di grande fantasia. Green Lantern era retto dai
fantascientifici testi di Broome e dalle flessuose matite del grande Gil
Kane, mentre Hawkman era del veterano Gardner Fox ( che collaborava
con profitto anche a Flash e a Green Lantern) con gli elegantissimi disegni di Murphy
Anderson, ed era una serie che svariava più sul fantasy. Nel periodo finale
della collana Albi del Falco c'erano così una buona varietà di personaggi, ed
inoltre anche quelli tradizionali iniziavano a variare le storie, ed a divenire
meno ingenui. Superman era oramai in pianta stabile nelle mani di Curt Swan,
che lo disegnava in modo decisamente più realistico, mentre Batman aveva
cambiato radicalmente look con l'arrivo di Gardner Fox e Carmine
Infantino (a partire dal N°438), che diedero una brusca sterzata al
personaggio, riportandolo ad atmosfere più consone (o perlomeno a storie più
poliziesche), dopo un periodo pessimo passato ad inseguire alieni verdi con le
antennucce, in storie veramente ridicole. In queste nuove avventure accade
perfino che muoia Alfred, ma qui in Italia, come per magia, Alfred non è
mai morto!! Apprendiamo infatti dai discorsi di Batman e Robin, addomesticati
dalla Mondadori, che è "soltanto ferito".
Questa "correzione" ci porta ad uno dei discorsi cardine della serie:
la censura. Dovete sapere che le storie pubblicate su A.d.F. provengono proprio
dal periodo peggiore del fumetto americano per quell'aspetto, ovvero proprio
poco dopo che fu varato il famigerato Comics Code, per cui tutti i
fumetti erano passati al vaglio di una censura strettissima, che non
si lasciava sfuggire veramente NULLA che fosse men che sospetto. Eppure la
Mondadori, con l'introduzione della variante italiana del Comics Code chiamata
"Garanzia Morale" (dal N°325) riuscì addirittura nell'impresa di censurare quelle
storie già pesantemente censurate in patria!!!! E le censure sono veramente
ridicole, tipo appunto quella sulla morte/ferimento di Alfred. Il massimo si
raggiunge con i ritocchi di tutti i mostri (o roba similare) che apparivano
(peraltro molto di rado) nei fumetti, che sicuramente non avrebbero potuto
gravemente turbare i sonni dei fanciulli dell'epoca!
Con il N°528 terminano gli A.d.F. e contemporaneamente chiude anche il
Superalbo N.K.. Eredita il tutto la nuova serie chiamata Superman
Nembo Kid, che continua la numerazione ed il formato degli A.d.F. con
però diverse novità: intanto viene riportato lentamente il nome di Superman
all'originale, iniziando prima a scriverlo in piccolo (sulla testata), poi
ingrandendolo sempre più fino a fare praticamente scomparire il Nembo Kid. Nel
frattempo anche nelle pagine interne il nome di N. K. veniva gradualmente
sostituito con Superman (inizialmente lo chiamavano con entrambi i nomi!). Anche
la famosa S sul petto faceva finalmente la sua comparsa nel N° 545 (sempre
comunque a singhiozzo). Altre novità erano il numero di pagine aumentate a 100,
il che permise di presentare un maggior numero di storie e molti nuovi
personaggi, anche se molte pagine erano occupate da rubriche "giovanilistiche",
spesso molto scarse. In queste rubriche però veniamo anche a conoscenza della
serie di telefilm che in America stava facendo impazzare la Batmania, e
che da noi arriveranno solo molti anni dopo. Tra i personaggi nuovi sono da
segnalare gli Amici della Legge, ovvero la Justice
League of America (N°533), i già citati Giovani Titani (N°534) e Atom
(553) (entrambi i gruppi ed Atom avevano già fatto una comparsata in passato, ma qui sono
pubblicati in modo più o meno regolare), Eclipso (551) ed anche non supereroi come Sgt.
Rock (529), Pow Wow Smith (Pau Au Smith
N°530), e parecchi altri che si vedranno solo per una o due storie.
L'inserimento di questi personaggi si rende necessario anche in ragione
dell'abbandono di Batman, che passa dalle pagine di questa collana ad una
testata tutta per se attorno al N°551/552. Di questi nuovi arrivi il più
importante è certamente quello della JLA, di cui purtroppo vengono saltate
moltissime storie. Il solito Gardner Fox scrive i testi di questa serie,
facendo molta fatica a gestire un gruppo eccessivamente potente, per gli
spigolosi disegni di Mike Sekowsky. I Teen Titans si avvalevano invece
dei moderni ed efficaci disegni di Nick Cardy, su testi del veterano Bob
Haney, che però si sforzava un po' troppo nel compito di interpretare i
gusti dei giovani, finendo per non capirli affatto. Atom era invece un altro
parto della coppia John Broome e Gil Kane, che aveva lui stesso ideato il
personaggio, ed era gradevole soprattutto per gli splendidi disegni di un Kane
ormai giunto alla maturità artistica. Molte delle serie minori portavano invece
la firma dell'ottimo Carmine Infantino. In quest'ultimo periodo vengono
anche recuperate molte vecchie storie (soprattutto di Batman, e continueranno
anche nella sua serie), alcune ristampate dai primi Albi del Falco, altre
provenienti dal periodo precedente se non addirittura dagli anni 40. Tutte
queste storie erano riprese dai famosi "80 page giants", albi
inseriti nelle collane originali (sia di Batman che di Superman) che
pubblicavano però solo ristampe di storie classiche. Possiamo quindi apprezzare
alcune delle storie che hanno reso famoso Batman, scritte dai suoi creatori
originali Bob Kane e soprattutto Bill Finger,
come ad esempio quelle dove compaiono per la prima volta in Italia personaggi
importantissimi come Two Face (Due Facce N°548), Catwoman (La Gatta, N°510) e
Clayface (il Trasformista).
Con il N°574 (16/04/67) termina la collana in formato tascabile, però la
numerazione viene ereditata dalla nuova collana chiamata semplicemente Superman,
e pubblicata in formato Comic Book (o quasi…), che arriverà fino al N°651
(22/03/70), ma questa è un'altra storia.
Per una cronologia ragionata degli Albi del
Falco cliccate QUI.
Superman
Made
in Italy
Un capitolo a parte meritano le storie di Superman prodotte in Italia dalla
Mondadori. Forse spinta dalla carenza di materiale (con un albo settimanale, ed
attingendo solo alle testate principali di Superman e Batman, anche se ci
sarebbero stati molti altri personaggi da pubblicare, le storie scarseggiavano),
e forte di una esperienza vincente in campo disneyano, la Mondadori decide di
produrre storie con autori italiani. La cosa in realtà non è nuova, perché
già negli anni 40 erano state prodotte storie nel
nostro paese. La prima esce nel N°317 del 13/5/62, in
coincidenza con l'aumento delle pagine (a 52) della collana.
Il titolo di questa
prima storia è "Cronaca lampo" e non si discosta per nulla
dalle storie americane del periodo, cercando anche di imitarne lo stile di
disegno, che in quel periodo era imposto soprattutto da Boring e Plastino, anche
se già incombeva Curt Swan. Purtroppo non era mai specificato (come del resto
era norma all'epoca) il nome degli autori, e' solo possibile riconoscerne alcuni
che sfoggiano un tratto personale come Tarquinio, Lino Jeva, i fratelli Montecchi
(che si firmavano Montague) ed Enzo Magni (che si firmava Ingam).
Nelle fila degli scrittori figura anche il nome di Pier Carpi, oltre a Roberto
Catalano.
Per alcuni numeri le storie italiche escono regolarmente, fino al n°326, poi si
diradano man mano fino al N°355, dopo il quale c'è una pausa piuttosto lunga,
per riprendere dal N°405 (tre storie a breve distanza) con dei disegni
piuttosto scarsi, e poi saltare di nuovo al 455 dove riprende con una certa
regolarità (più o meno una storia al mese). Con la nuova formula del Superman
Nembo Kid cambiano anche drasticamente le storie italiane: un'inchiesta
fatta condurre dalla Mondadori nel mondo dei giovani aveva scoperto che questi
chiedevano un personaggio più umano e meno "super", per potersi
meglio identificare. Le nuove storie cercavano di venire incontro a questa
esigenza, e vi si trovava quindi un Superman soprattutto nelle vesti di Clark
Kent, che veniva in contatto con le usanze dei giovani dell'epoca ed usava con
molta parsimonia i suoi poteri, che sembravano per la verità quasi spariti. In
effetti questa interpretazione aveva certamente dei meriti, se non altro per
essere estremamente originale, e per anticipare l'emancipazione di Clark Kent,
che in America sarebbe avvenuta solo decenni dopo con le storie di Byrne. Forse
l'errore dell'editore fu di non aver mirato molto bene il target dell'inchiesta,
intervistando soprattutto degli adolescenti (molto probabilmente 14/17enni) che
sicuramente avevano letto l'albo, ma che altrettanto sicuramente non lo
leggevano più, neppure con il cambio di veste e di contenuti! E tra l'altro le
storie sembravano addirittura indirizzate ad un target di età ancora superiore.
Infatti i veri lettori (ovvero i bambini-ragazzini tra gli 8 ed i 14 anni)
iniziarono a richiedere a gran voce un ritorno alla normalità!!!! Così anche
le storie Italiane tornarono ad essere più canoniche, anche se mantennero
comunque una forte identità, magari utilizzando diversi personaggi (eroi e
cattivi) contemporaneamente, e mantenendosi sempre un po' sopra le righe, e con
uno stile di disegno molto personale.